Antiche ricette di cucina Siciliana che non tutti conoscono
Stamani per curiosità ho iniziato a cercare su diversi siti internet antiche ricette di cucina Siciliana. Mi sono subito soffermata su un sito che parlava di un manoscritto del 1868. Inizio a navigare come se spulciassi un libro e con sorpresa e stupore trovo scritto nell’indice delle ricette il cognome di mio marito.
Catalfamo, un cognome non tanto facile a pronunciarsi, infatti lui stesso racconta che ai tempi dell’Università ogni qualvolta lo chiamavano per gli esami sbagliavano inesorabilmente e non solo nell’accento.
La monaca Catalfamo, il cui nome completo era suor Maria Candeloro Catalfamo, è una figura legata a una delle vicende più misteriose e affascinanti della storia siciliana, che risale al XVII secolo. La sua storia si intreccia con leggende, racconti di miracoli e vicende storiche che ancora oggi catturano l’immaginazione di molti.
Suor Maria Candeloro Catalfamo nacque in Sicilia nella seconda metà del 1600, e trascorse gran parte della sua vita nel Monastero di Santa Chiara a Messina, città che all’epoca era un importante centro culturale e religioso. Il suo nome divenne noto per il presunto miracolo legato al periodo della peste del 1743, una delle epidemie più devastanti che colpì la Sicilia, mietendo migliaia di vittime.
Secondo la tradizione, durante quell’epidemia, suor Catalfamo avrebbe ricevuto una visione della Madonna, che le ordinò di intercedere affinché la città di Messina fosse risparmiata dal flagello. Ubbidendo a questo comando divino, la monaca organizzò una processione con la statua della Madonna per le strade della città, pregando per la fine della peste. Si racconta che poco dopo la processione, l’epidemia cominciò a diminuire miracolosamente, e Messina venne gradualmente liberata dalla piaga.
Questo evento consacrò la figura di suor Catalfamo come una vera e propria santa popolare, venerata per il suo intervento miracoloso. Sebbene la Chiesa non abbia mai ufficializzato una sua canonizzazione, il suo culto rimase vivo per lungo tempo tra i fedeli messinesi, che la ricordano ancora come una figura di grande devozione e protezione.
Nel corso dei secoli, la figura di suor Catalfamo è stata arricchita da elementi leggendari e popolari, che l’hanno trasformata in un simbolo di speranza e fede.
Le ricette della Monaca Catalfamo
Comunque ritornando alle ricette, ne ho trovate ben tre a nome della “Monaca Catalfamo” e rispettivamente:
- I biscotti della Monaca Catalfamo
- I mostardi della Monaca Catalfamo
- I Mustazzoli di Napoli della Monaca Catalfamo o “ossa di morti”
Il manoscritto di cui sopra è un quaderno di ricette scritto nel 1868 dalla Sig.ra Vincenza Colotti in Genchi, della buona borghesia di Cefalù e passando di mano in mano è arrivato in possesso di un medico messinese, il Dott. Arcangelo Franco, che ha avuto la felice idea di trascriverlo e inserirlo nel sito che fortunatamente ho visitato.
Trattasi del sito www.arkamedia.org poco curato graficamente ma con tantissime notizie e storie di cucina che ti riportano al passato. Pesi e misure del tempo, le dosi delle ricette sono in once, libbre, il bocale etc etc. Un sito tutto da visitare pagine per pagina, ricetta dopo ricetta.
Vi scrivo quanto si legge in merito alle ricette della Monaca Catalfamo, iniziando dai biscotti:
- un rotolo di farina majorca;
- due once e mezza zuccaro fino;
- due once meno una quarta sajme;
- due once e mezza lievito cimino quanto vuoi.
I mostardi:
Ogni cartuccio di mezzo musto, metti oncia una ed una quarta di amido, ogni 9 cartucci once 6 ed una quarta.
I mustazzoli di Napoli:
- dieci once farina
- once 13 di mandorle turrefatte
- once 14 zuccaro
- e si ha un rotolo di mustazzoli;
- ve ne và once tre di giulebbe, cannella e garofani a gusto.
Di queste tre ricette non viene descritto il procedimento, ma dovrebbe essere intuitivo, dovrò sperimentare. Per le quantità troverete nel sito suddetto anche le equivalenze con i pesi e misure utilizzate adesso.
Se trovate notizie in merito al procedimento fatemi sapere.
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